#laculturaincasa - Olympos: il racconto di una divinità dell’Olimpo greco
Una nuova rubrica dal titolo "Olympos" ogni settimana, di venerdì, vi raccontiamo una divinità dell’Olimpo greco, tra le statue esposte al museo.
Il primo appuntamento vede protagonista una divinità delle più colossali, alta circa 2 metri, è collocata nel corridoio centrale della Sala Macchine, la statua di Artemide.
La statua ha una storia travagliata: non conosciamo la sua provenienza, ma sappiamo che alla fine del Cinquecento fu scelta per rappresentare la Roma cristiana sulla torre capitolina del Palazzo Senatorio nella piazza del Campidoglio, completata nel 1583. La scultura fu dotata di una grande croce metallica, testimonianza della cristianità trionfante di Roma e le fu aggiunto un elmo sulla testa; rimase sulla torre fino al 1882, quando fu sostituita da un’altra scultura.
> Approfondisci Artemide su Facebook
I racconti continuano con Afrodite, la dea Venere dei romani, era una delle dee più importanti e venerate del pantheon greco, e le furono dedicati moltissimi templi, culti e celebrazioni religiose. Nelle diverse versioni dei miti è spesso presentata come dea gelosa, passionale e consapevole della propria bellezza.
> Approfondisci Afrodite su Facebook
“Estasi”: così gli antichi chiamavano l’effetto che Dioniso produceva nelle anime degli uomini; di certo il mito di Dioniso è ricco di simboli e allusioni a verità arcane e mondi segreti…Dioniso, signore della gioia ma anche del dolore, divinità della vita ma anche della morte, colui che donò il vino agli uomini, bevanda che faceva dimenticare gli affanni creando gioia nei banchetti inducendo al canto e all’amore, ma al tempo stesso alla follia e alla violenza.
> Approfondisci Dioniso su Facebook
“I visitatori dell’Antiquarium Comnunale all’Orto Botanico, fino a un mese fa, venivano salutati, al loro giungere del giardino, da una statua di Minerva che era stata collocata in una nicchia per scopo decorativo fin dalla prima costruzione del Magazzino Comunale. La primavera, una graziosa pianta di glicine le faceva corona de’ suoi corimbi, violaceo-azzurro ed è a malincuore che mi sono indotto, allorché la Commissione m’incaricava di dirigere i restauri dell’Antiquarium, a distruggere un così grazioso ed artistico insieme”
Con queste parole, non prive di poesia, l’allora Conservatore dei Musei Capitolini Lucio Mariani descriveva, nel 1907, la prima collocazione della statua di Minerva, esposta poco dopo la scoperta nel giardino dell’Antiquarium del Celio, costruito alla fine dell’ottocento per raccogliere parte dei numerosi reperti archeologici scoperti a Roma negli scavi dal 1870 in poi.
> Approfondisci Minerva su Facebook
“Vien di Latona il figlio famoso, toccando la cetra, a Pito aspra di rocce, suonando la concava cetra, d’ambrosio vesti cinto, ch’esalan profumi (…)”
Apollo, dio poliedrico, signore del canto e della musica, medico e guaritore, profeta e arciere infallibile, viene così descritto nell’inno Omerico: l’arte greca tradusse in forme corporee, nella pietra, tale immagine.
> Approfondisci Apollo su Facebook
Asclepio non fa parte degli Olimpi, i dodici dei principali della mitologia greca, eppure abbiamo deciso di narrare la sua storia in questa rubrica perché fu una divinità molto amata dai greci e dai romani. Figlio di Apollo e della mortale Coronide, apprese le arti mediche dal centauro Chirone, dal quale fu allevato. La sua benevolenza nei confronti degli uomini non si limitò a guarirli dalle malattie e dalle ferite, ma si spinse oltre: Asclepio aveva il potere di resuscitare i morti! Ma fu per questo che Zeus decise di fulminarlo…
> Approfondisci Asclepio su Facebook
Concludiamo la rubrica con Giove, supremo signore degli dei, re dell’Olimpo. Zeus aveva il potere assoluto dell’universo, e la felicità e l’esistenza stessa di ogni creatura dipendevano da lui; era la forza che animava il cosmo, la luce stessa del giorno: il suo nome ha infatti la stessa origine del nome latino dies che significa appunto “giorno”. I simboli del suo potere sono il fulmine, distruttivo e luminoso, forgiato nelle caverne dei Ciclopi e l’aquila, che rappresentava la sua regalità. Tra i suoi enormi poteri c’era anche quello di tramutarsi in qualsiasi cosa volesse: sotto forma di animale aveva infatti ingannato e sedotto molte donne.
> Approfondisci Giove su Facebook
Information
Dal 15 maggio 2020
060608 (tutti i giorni 9.00-19.00)