Horti Spei Veteris
Gli Horti Spei Veteris erano un ampio possedimento imperiale che si estendeva dall’area dell’odierno piazzale di Porta Maggiore fino all’estremità sud-orientale della città. L’imperatore Settimio Severo lo trasformò in giardino e vi edificò un grandioso complesso residenziale (completato poi da Elagabalo), costituito da un palazzo dotato di un circo e di un anfiteatro di corte. Quest’ultimo (“anfiteatro castrense”) è ancora oggi in parte conservato, inglobato come bastione nelle Mura Aureliane che, edificate a partire dal 271 d. C. per difendere la città dalle incursioni barbariche, finirono per dividere in due parti il complesso monumentale severiano. La splendida statua della Musa Polimnia, verosimilmente appartenuta all’apparato decorativo degli Horti Spei Veteris, fu rinvenuta nel 1928 all’interno di un cunicolo sotterraneo nei pressi dell’odierna Villa Fiorelli, insieme a un’altra statua raffigurante la Musa Melpomene, (oggi al Museo Nazionale Romano) e a un tesoretto di monete dell’età di Marco Aurelio e di Settimio Severo.