Saturnalia: Il natale romano della luce
In occasione del Solstizio d’inverno, nel suggestivo spazio museale della Centrale Montemartini, dove l’archeologia industriale convive con la memoria espressa dalle statue classiche romane, è messo in scena lo spettacolo dell’antica festa dei Saturnalia.
I Saturnalia erano un'antica festività della religione romana dedicata all'insediamento nel tempio del dio Saturno e si svolgevano dal 17 al 23 dicembre (periodo fissato in epoca imperiale da Domiziano).
Saturno era anche la personificazione di una divinità infera preposta alla custodia delle anime dei defunti, ma anche protettrice delle campagne e dei raccolti e, quindi, doveva essere placata con l'offerta di doni e di feste in suo onore nonché indotta a ritornare nell'aldilà, dove avrebbe favorito i raccolti della stagione estiva.
Durante questi festeggiamenti era sovvertito l'ordine sociale: gli schiavi potevano considerarsi temporaneamente degli uomini liberi e, come questi, potevano comportarsi.
Il "princeps" era in genere vestito con una buffa maschera e colori sgargianti. Si trattava insomma di una sorta di lunga "sfilata di carnevale" (perché a tale festa sono riconducibili i Saturnalia).
Partendo dal dialogo di Ambrogio Teodosio Macrobio, autore romano del V secolo, che li scrisse negli anni 430, i Saturnalia vengono rappresentati in scena dalla Compagnia Vrtti Opera, laboratorio di ricerca teatrale, con la logica espressiva del teatro di ricerca e immaginando che conversino alcuni fra i più autorevoli eruditi del tempo su questioni dotte.
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