Brixton Project - Il circolo delle ragazze - Il codice dei cowboy - I ballerini dell'ora del tè - Aprile dolce dormire - Serguei Tchilikov

Immagine: 
FotoGrafia - Festival internazionale di Roma
10/05 - 22/06/2003
Musei Capitolini Centrale Montemartini

Sei esposizioni dedicate alla fotografia organizzate negli spazi della Centrale Montemartini nell'ambito del Festival Internazionale di Roma.

Il Festival internazionale di FotoGrafia è uno degli eventi fondamentali del programma "I Festival di Roma" , a cura del Comune di Roma.
Nato nell'estate 2001 come appuntamento annuale per inserire la città di Roma nel grande circuito internazionale della fotografia, il festival è aperto a tutti i linguaggi della fotografia dal fotoreportage alla fotografia storica fino alle sperimentazioni contemporanee.
Dall'8 maggio al 22 giugno 2003 oltre 40 esposizioni, incontri e eventi, tra scenari suggestivi e aperti all'innovazione.

Brixton Project
Harry Jacobs
Il progetto Brixton Studio, promosso dalla Photography Gallery, prende spunto dal monumentale lavoro del fotografo Harry Jacobs che nel quartiere di Stockwell a Londra, tra gli anni '50 e '90 ha realizzato più di 60.000 ritratti.
Brixton e le aree circostanti, quali Stockwell e Clapham, sono caratterizzate da un'alta densità d'immigrati arrivati in ondate successive, prima dalle Indie Orientali, poi dall'Africa. Jacobs ha raffigurato quella società ed i suoi mutamenti in lunghi anni di lavoro.
Il progetto si completa con il lavoro di quattro artisti contemporanei - Eileen Perrier, Jikka Hanzolovà, Jimmi Roberts e Nikki S. Lee - cui è stato chiesto di contribuire alla rappresentazione della Brixton d'oggi usando le sue strade e gli edifici quali set naturali.

Il circolo delle ragazze
Lauren Greenfield
Nella California ricca e solare di Los Angeles, ci sono giovani teen-ager che domandano come regalo per il diciottesimo compleanno un naso rifatto o nuovi seni al silicone. Tappe irrinunciabili della maturità sono un corpo perfetto o la possibilità di fare uno shopping sfrenato.
Il reportage di Lauren Greenfield indaga su questo universo adolescenziale chiuso, fatto di codici culturali e segni visivi da rispettare per non rischiare di essere emarginati.
Con le sue foto a colori, l'autrice indaga tutto ciò con lucido sarcasmo, componendo un'elegia disincantata sui feticci del presente.

Il codice dei cowboy
Wouter Deruytter
Il cowboy da rodeo è un'immagine onnipresente della cultura americana: eroe folcloristico dei nostri giorni, soggetto preferito di film, commedie teatrali, romanzi e altro.
Il fotografo belga Wouter Deruytter ha rivolto la sua attenzione proprio a questo universo, e per lunghi mesi ha seguito i piccoli e grandi rodei del Montana.
Così è nato "Il codice dei cowboy", una collezione di "reperti visivi" sulla ritualità, la tradizione, l'eleganza, la sensualità, la mitologia quotidiana che accompagna questi nuovi cavalieri di un west che se ormai non è più sconosciuto, continua sempre a mantenere il suo fascino selvaggio.
I cappelli a tesa larga, i finimenti per i cavalli, gli speroni, i guanti, i blue-jeans consumati: elementi di un codice antropologico che nel tempo hanno costruito il mito.

I ballerini dell'ora del tè
Elaine Constantine
Non si vive di sole "gangs" nella città di Manchester. Tra i palazzi, le strade affollate e gli orari nevrotici degli uffici, c'è un gruppo di persone – per lo più anziane – che si ritrovano al pomeriggio, all'ora del tè, per ballare nelle sale del Night Club Ritz.
I valzer, le polke e le mazurke di questo gruppo di anziani è raccontato con delicatezza di tocco e affettuosa ironia da Elaine Constantine, tra le più importanti fotografe di moda.
In dodici gigantografie panoramiche a colori "i ballerini dell'ora del tè" vivono di gesti studiati, di luce soffusa e di atmosfere sospese.

Aprile dolce dormire
Daniela Monaci
Si tratta di un unico lavoro, un grande prato appunto, formato da più di 40 fotografie montate insieme, come un mosaico, con un attento studio di linee compositive e di rapporti cromatici ad opera di Daniela Monaci.
E’ un insieme vario e sfaccettato, che esalta il godimento dell’abbandono orizzontale dei corpi sul verde del prato: gente normale, in un qualunque domenica di primavera, che ha in "comune" il semplice piacere di vivere, in un fiducioso abbandono tra terra e sole.
Al prato si arriva con un breve percorso fotografico attraverso il parco, dove la vita della gente in una domenica di primavera al sole, è colta con un occhio che si diverte a giocare con la citazione dell'impressionismo, tra alberi, incontri, giochi, passeggiate e picnic o meglio "dejeneur sur l'herbe".

Serguei Tchilikov
Serguei Tchilikov
La serie delle fotografie dal titolo "Provincia russa", realizzata all'interno delle diverse cittadine russe all'apice degli anni Novanta, mostra l'età filosofica del loro autore. Serguei Tchilikov ha creato un "reportage metafisico".
A differenza del reportage sociale classico, egli mette l'accento sui problemi quotidiani, la realtà di tutti i giorni: all'interno della storia russa, dal periodo dell'immobilismo brezneviano fino ai giorni della perestroika gorbacioviana, i cambiamenti hanno un risvolto sia psicologico, che culturale e sociale sulla provincia russa. Tant'è che gli eroi di Tchilikov sembrano esistere al di là della storia, del tempo e dei problemi sociali stessi del paese.
La fotografia finisce così per svelare alla perfezione l'età interiore dell'uomo in quanto opposizione stoica alla realtà presente.
A prima vista, le immagini banali di Tchilikov restituiscono agli avvenimenti quotidiani un carattere di insolita grazia e creano al tempo stesso all'interno dei paesaggi e una espressione drammatica nei personaggi.
La fotografia di Tchilikov usa i loro volti come uno schermo di protezione per riflettere "l'anima russa", concetto centrale della letteratura classica di quel paese.

Informazioni

Luogo
Musei Capitolini Centrale Montemartini
Tipo
Evento
Sito Web
Giorni di chiusura
Lun

Eventi correlati

Non ci sono attività in corso.
Non ci sono attività in programma.
Non ci sono attività in archivio.